E’ da poco stato pubblicato un volume che presenta una sintesi comparativa sull’uso dei marcatori circolanti in oncologia. Il volume, frutto della collaborazione tra Centro Regionale Biomarcatori di Venezia, Regione Veneto e Agenas, è pubblicato su I quaderni di Monitor ed è disponibile online

(http://www.agenas.it/images/agenas/monitor/quaderno/pdf/16_Quaderno_Marcatori_tumorali.pdf).

Nella presentazione, il Presidente di Agenas sottolinea che: “… La consapevolezza che le risorse non sono illimitate, dovrebbe oggi rappresentare il principio guida nella gestione di servizi di pubblica utilità: in quest’ ottica, l’uso appropriato delle risorse è il più potente strumento di equità distributiva di beni di fruizione collettiva. Per tale ragione l’inappropriatezza costituisce uno dei principali fattori di rischio di inefficienza, inefficacia e non economicità dei sistemi sanitari.

L’inappropriatezza per difetto comporta il rischio di mancare una diagnosi o di non eseguire un trattamento necessario, con gravi conseguenze per la salute della persona.
L’inappropriatezza per eccesso comporta il rischio di diagnosticare o trattare malattie inesistenti o clinicamente non rilevanti, con conseguenze serie per il singolo paziente e un impatto molto negativo sul sistema sanitario, comportando costi elevati, impegno di strutture e allungamento delle liste d’attesa per esami non necessari” … I marcatori tumorali sono un esempio paradigmatico di esami diagnostici gravati da alto rischio di inappropriatezza per eccesso …”.

Questo concetto è rafforzato anche nella prefazione: “… L’utilizzo di marcatori biologici in ambito oncologico costituisce un buon esempio di come uno strumento importante per un’ottimale gestione dei percorsi di prevenzione, diagnosi e cura in oncologia possa, se usato in modo improprio, generare sprechi e/o comportare indicazioni diagnostico/terapeutiche inadeguate…”.

Perché tanta preoccupazione? Un recente studio coordinato dal Centro Biomarcatori di Venezia ha evidenziato un uso massiccio di prescrizioni di marcatori oncologici: 13.000.000 di dosaggi ogni anno a fronte di circa 2.300.000 casi di tumore prevalente: c’è un uso importante di marcatori a scopo diagnostico in soggetti affetti da tumore, così come nel follow-up di diverse forme oncologiche a volte senza supporto di reale efficacia.

Gli autori del volume hanno ricercato e analizzato tutte le linee guida e le raccomandazioni disponibili degli ultimi cinque anni, sia quelle basate sulle prove, sia le linee guida basate sul consenso di esperti. Hanno verificato la qualità di questi documenti e si sono confrontati sulla correttezza e consistenza delle informazioni raccolte con un gruppo numeroso di esperti del settore. Infine hanno prodotto un volume caratterizzato da un taglio concreto e operativo: tutte le informazioni sono infatti riassunte in tabelle, alcune più tecniche relative a tutte le prove disponibili, altre ancora più pratiche che raccolgono indicazioni da utilizzare sul campo di fronte ad un problema clinico. Nell’intento di rendere questi strumenti anche di aiuto nella discussione con i pazienti è stato scelto un linguaggio semplice e diretto.  

Relativamente al tumore dell’ovaio, dal volume è stata estratta la tabella relativa allo screening, tema di grande interesse per le donne e sul quale, purtroppo, non esistono al momento indicazioni che possano far intravedere un possibile utilizzo di marcatori.


TUMORE DELL’OVAIO E DELLA TUBA: Screening popolazione generale

Lo screening di popolazione generale comprendente l’uso del CA125

non deve essere effettuato (1)

Lo screening non dovrebbe essere offerto a donne con normali condizioni

di rischio al di fuori di contesti di ricerca (2)

TUMORE DELL’OVAIO E DELLA TUBA: Screening gruppi a rischio (familiarità)

Lo screening comprendente l’uso del CA125 non dovrebbe essere effettuato

in donne con maggior rischio (3)


Per le donne ad altro rischio sembra corretto riportare il suggerimento di una linea guida americana “Alle donne dovrebbe essere offerto un counseling che informi che l’argomento è controverso e comunichi i limiti dei metodi di sorveglianza disponibili” (4).
Il rapporto – franco, sincero e basato sulle prove disponibili – con il medico di riferimento è, ad oggi, la migliore indicazione possibile.

Paola  Mosconi
Laboratorio di ricerca sul coinvolgimento dei cittadini in sanità
Dipartimento di Salute Pubblica
IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri

Per saperne di più

(1)
•    USPSTF 2012. Moyer VA; U.S. Preventive Services Task Force. Screening for ovarian cancer: U.S. Preventive Services Task Force reaffirmation recommendation statement. Ann Intern Med. 2012; 157(12):900-4. doi:10.7326/0003-4819-157-11-201212040-00539.
•    ACOG 2011-EC. American College of Obstetricians and Gynecologists Committee on Gynecologic Practice. Committee Opinion No. 477: the role of the obstetrician-gynecologist in the early detection of epithelial ovarian cancer. Obstet Gynecol. 2011;117(3):742-6.doi: 10.1097/AOG.0b013e31821477db.
•    NCCN 2015. National Comprehensive Cancer Network (NCCN). Clinical Practice Guidelines in Oncology. Ovarian cancer. Version 1.2015. Fort Washington, PA: National Comprehensive Cancer Network (NCCN); 2015.
(2)
•    SIGN 2013-EC. Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN). Management of epithelial ovarian cancer. A national clinical guideline. Edinburgh, Scotland: Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN); 2013.
(3)
•    AHS 2011-HR. Alberta Provincial Breast Tumour Team. Risk reduction and surveillance strategies for individuals at high genetic risk for breast and ovarian cancer. Edmonton, Alberta: Alberta Health Services, Cancer Care; 2011.
•    NHMRC 2011-HR. Cancer Australia. Recommendations for management of women at high risk of ovarian cancer. Surry Hills, NSW: Cancer Australia; 2011. URL: https://www.clinicalguidelines.gov.au/portal/2028/recommendations-
management-women-high-risk-ovarian-cancer.
•    ACOG 2011-EC. American College of Obstetricians and Gynecologists Committee on Gynecologic Practice. Committee Opinion No. 477: the role of the obstetrician-gynecologist in the early detection of epithelial ovarian cancer. Obstet Gynecol. 2011; 117(3):742-6. doi: 10.1097/AOG.0b013e31821477db.
(4)
•    AHS 2011-HR. Alberta Provincial Breast Tumour Team. Risk reduction and surveillance strategies for individuals at high genetic risk for breast and ovarian cancer. Edmonton, Alberta: Alberta Health Services, Cancer Care; 2011.

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