Per iniziare quest’anno con un pensiero concreto sul rapporto medico e paziente o meglio paziente-medico si prende spunto da una breve nota pubblicata sulla rivista scientifica Annals of Oncology.
A scriverla un cardiologo che per un lungo periodo, 18 mesi, ha accompagnato un amico alle visite oncologiche stando dall’altra parte della scrivania. “Da quella posizione privilegiata ho osservato e ascoltato molti medici davanti allo stesso paziente, e ho capito e imparato tante cose. Ad ogni visita Andrea arrivava in un crescendo di ansie, paure, speranze e aspettative che venivano percepite e considerate da alcuni medici, ma ignorate da altri, lasciando così il mio amico insoddisfatto, deluso ea volte anche ferito nei suoi sentimenti”.
Stare da una parte e stare dall’altra parte, stare dall’altra parte nei panni di qualcuno e capire l’importanza del rapporto personale, della potenza di un semplice sorriso, della necessità di un rapporto non solo medico e tecnico. Questo in sintesi il racconto e la storia personale che il cardiologo propone e individua proprio nella semplicità di un semplice sorriso, che forse anche lui ha negato qualche volta nella sua carriera medica, l’importanza di imparare a stare tutti insieme dalla stessa parte.
Quanto tempo dedichiamo noi medici alla formazione professionale sulle capacità psicologiche e interpersonali del nostro lavoro? Quanto tempo è dedicato nel processo di formazione dei nuovi medici per studiare la relazione medico paziente? Si chiede Avanzini nel riconoscere quanto poco si dedichi alla preparazione del rapporto medico-paziente, quanto il tecnicismo e la burocrazia prendano il sopravvento sulla relazione (gli occhi solo sul computer).
E’ forte questa breve nota perché non ricorre a complesse valutazioni del rapporto paternalistico verso quello partecipativo – di cui tanto si parla per cercare di avere dei modelli di riferimento – è più semplicemente rapporto umano, è semplicemente condivisione di un percorso. Certamente il tema è molto complesso ma iniziare con un sorriso potrebbe aiutare tanto.
Una proposta alle persone con malattia che molte volte si riconoscono, e subiscono, questa modalità di rapporto: portarsi dietro la nota scritta da Avanzini e allungarla con garbo al medico come suggerimento di lettura per imparare ad essere dalla stessa parte.
Paola Mosconi
Dipartimento di Salute Pubblica
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS
Per saperne di più
Avanzini F. The cost–benefit ratio of a smile. Annal of Oncology 2020 DOI: https://doi.org/10.1016/j.annonc.2020.09.022