Si è tenuta lo scorso 2 Luglio a Milano, la XVIII riunione nazionale del gruppo cooperativo italiano di ginecologia Oncologica “MaNGO” (Mario Negri Ginaecological Oncology Group, http://www.mango-group.it/), un momento in cui ricercatori, clinici e chirurghi hanno fatto il punto della situazione sulle principali novità scientifiche e sullo stato di avanzamento dei lavori.

I lavori sono iniziati con un momento di silenzio a ricordo di colui che per tutti è stato un vero e proprio maestro, Il Prof. Costantino Mangioni, che ci ha lasciato alla fine dell’anno scorso. Un tributo ad un uomo che ha fatto della cura delle pazienti la sua vita e che ha sempre creduto che l’unica strada per migliorare la cura e la terapia del tumore ovarico fosse la ricerca. Una strada che, come lui stesso ha insegnato, dobbiamo intraprendere anche se non saremo noi a vederne i frutti.

Con questo spirito sono iniziati i lavori dell’Assemblea, divisa in tre momenti fondamentali, uno di ricerca di base, uno traslazionale e infine un momento in cui sono stati presentati i vari studi clinici in corso sui tumori ginecologici, sia a livello nazionale che internazionale.

Quali sono le nuove frontiere della ricerca?

Le nuove tecnologie hanno reso possibile sperimentare nuove strade e avere informazioni mai avute prima. Oggi possiamo studiare non solo le regolazioni genetiche ma anche quelle epigenetiche, cioè quelle regolazioni della funzionalità del DNA che si basano sulla metilazione del DNA. Importanti studi appena pubblicati hanno dimostrato che il tumore sieroso ad alto grado che si origina dalle tube ha un profilo di metilazione e quindi di regolazione genica diverso da quello che origina dalla superficie dell’ovaio. La metilazione del DNA è paragonabile ad una sorta di passaporto molecolare che dice l’origine primitiva delle cellule tumorali. E questo ha un effetto anche sul decorso della malattia. Questi studi sono possibili sia su biopsie del tumore sia su organoidi, cioè modelli cellulari che cercano di ricostruire in vitro l’organizzazione tridimensionale del tumore. 

Quali novità sulla ricerca traslazionale?

Dalla ricerca di base alla ricerca traslazionale. Come sappiamo la ricerca traslazionale è quella branca della ricerca scientifica che cerca di applicare in clinica e principalmente nei “clinical trials-studi clinici” le informazioni molecolari ottenute dalla ricerca di base per migliorare la terapia e la cura dei pazienti. Due argomenti hanno catalizzato l’attenzione: la biopsia liquida e il test accademico per la “genomic scar”. In tutti i nuovi trials clinici coordinati dalla rete MaNGO saranno disponibili questi due saggi: il test per l’analisi della “genomic scar” verrà utilizzato per stratificare all’esordio le pazienti che possono beneficiare di terapia con PARP inibitori (PARPi). Se nel DNA del tumore è evidente una cicatrice genomica (definita in inglese “genomic scar”) che testimonia di un pregresso difetto di funzionamento del sistema di riparazione omologa del DNA, allora la paziente potrà beneficiare della terapia con PARPi. Il test della biopsia liquida invece verrà utilizzato per seguire, attraverso un semplice prelievo di sangue, l’evoluzione della malattia nel tempo e poter così anticipare non solo la diagnosi di recidiva ma anche riuscire a dare per la prima volta delle informazioni sulle caratteristiche molecolari della malattia al momento della recidiva. 

Quali studi clinici

I risultati di questi studi rendono estremamente competitive le attività di ricerca clinica del gruppo Mango sia sul panorama nazionale che internazionale. Il portafoglio di studi clinici presentato è veramente molto ampio e abbraccia diversi tipi di neoplasie ginecologiche, siano esse tumori ovarici sierosi a basso e alto grado, che i tumori dell’endometrio (alcuni studi sono descritti al link https://www.fondazionemattioli.it/studi-clinici/.

Come possiamo vedere da questo breve riassunto, la filosofia che guida le attività del gruppo cooperativo MaNGO riflette proprio lo spirito di uno dei suoi fondatori, il Prof. Mangioni: attraverso la raccolta minuziosa delle osservazioni cliniche e biologiche, la loro osservazione critica e lo sviluppo di nuove conoscenze è possibile aiutare concretamente i malati e garantire loro una cura, una qualità della vita e una terapia ogni giorno migliore.

 

Sergio Marchini

Head, Molecular Pharmacology Lab

IRCCS, Humanitas Research Hospital, Milano

Utilizziamo i cookie, inclusi cookie di terzi, per consentire il funzionamento del sito, per ragioni statistiche, per personalizzare la sua esperienza e offrirle la pubblicità che più incontra i suoi gusti ed infine analizzare la performance delle nostre campagne pubblicitarie. Può accettare questi cookie cliccando su "Accetto", o cliccare su ''Gestione cookie'' nel footer del sito per impostare le sue preferenze. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi