È da poco stato pubblicato l’aggiornamento de “I numeri del cancro in Italia – 2018” un interessante libro edito da AIOM (Associazione Italiana Oncologi Medici) e la sua Fondazione, AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) e PASSI (Progressi nelle Azienda Sanitarie per la Salute in Italia) un sistema di sorveglianza della salute pubblica del Ministero della Salute.
Nel libro si trovano numerose e dettagliate informazioni su incidenza (cioè il numero di nuovi casi/anno), prevalenza (cioè, il numero totale dei casi di una specifica malattia presenti in un determinato momento nella popolazione) nonché sui possibili fattori di rischio. I dati sono riportati in generale e per le differenti sedi del tumore.
Sono i dati più attendibili e validi disponibili in Italia messi a punto da un grande sforzo organizzativo e di raccolta di informazioni puntuali da parte delle varie organizzazioni coinvolte. Tutti i dati sono pubblici e disponibili, infatti il libro è scaricabile al link
https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2018/10/2018_NumeriCancro-operatori.pdf
E il tumore dell’ovaio?
In sintesi questi i dati generali:
- in Italia sono attesi nell’anno 2018 un totale di 5.200 nuovi casi;
- nel 2015 i decessi per tumore dell’ovaio in Italia sono stati 3.186, pari al 5% delle morti per tumore nelle donne;
- la sopravvivenza a 5 anni è pari al 39%, cioè a 5 anni dalla diagnosi sono vive 39 pazienti su 100;
- la sopravvivenza a 10 anni è pari al 31%, cioè a 10 anni dalla diagnosi sono vive 31 pazienti su 100.
In generale l’andamento dell’incidenza appare in diminuzione, in maniera statisticamente significativa di circa -0,8% per anno. L’incidenza di questo tumore non presenta un gradiente nord-centro-sud: i nuovi casi che si diagnosticano su 100.000 donne sono infatti del 15.7 al nord, 15.9 al centro e 13.8 al sud.
A causa del fatto che i sintomi sono aspecifici e che speso si arriva alla diagnosi con ritardo, circa il 75-80% delle pazienti presenta al momento della diagnosi una malattia in fase avanzata. Più raro (20%) è il riscontro iniziale di una neoplasia, il più delle volte scoperta occasionalmente durante i controlli ginecologici routinari.
Si ricorda che purtroppo ad oggi non sono stati ancora identificati e riconosciuti approcci clinici o strumentali efficaci per effettuare la diagnosi precoce della malattia.