L’utilizzo di un semplice prelievo di sangue come strumento per studiare e monitorare la malattia tumorale, rappresenta una delle più promettenti applicazioni della “biopsia liquida” in ambito clinico.

In contrapposizione alla tradizionale e spesso invasiva biopsia solida, il termine “biopsia liquida” si riferisce alla possibilità di individuare ed analizzare componenti tumorali quali cellule o frammenti di DNA che il tumore rilascia nel sangue e in altri fluidi biologici. Attraverso l’identificazione e l’analisi di questi elementi è, e sarà sempre più, possibile sviluppare test per la diagnosi precoce, ottenere informazioni biologiche più dettagliate riguardanti la malattia nel suo complesso e prevedere con anticipo rispetto agli strumenti oggi utilizzati la recidiva tumorale.

Se per alcuni tipi di tumore, come il tumore al polmone o il tumore del colon-retto, la biopsia liquida ha già trovato applicazione nella pratica clinica, per il tumore ovarico, nessun test diagnostico o in grado di guidare le scelte terapeutiche è attualmente disponibile. La complessità e la forte eterogeneità del tumore dell’ovaio hanno reso difficile l’applicazione della biopsia liquida a questo tipo di patologia. È sembrato quindi utile fare il punto su questi sviluppi raccogliendo tutta la letteratura disponibile in un articolo che è stato pubblicato recentemente sulla rivista Cancers. L’articolo illustra le più recenti scoperte scientifiche riguardanti il potenziale ruolo prognostico e predittivo di biomarcatori circolanti derivanti dal tumore ovarico, quali cellule tumorali circolanti, piccoli RNA con funzione regolatoria (microRNA), vescicole extracellulari contenenti biomolecole ed in particolare il DNA tumorale circolante (ctDNA).

La revisione permette di sottolineare come l’analisi del ctDNA sia una delle metodiche più promettenti per seguire nel tempo l’andamento della malattia. Per mezzo di metodiche di sequenziamento del DNA altamente sensibili e sofisticate, è infatti possibile seguire attraverso l’analisi del ctDNA due caratteristiche del carcinoma sieroso ovarico ad alto grado (il più frequente tra i tumori maligni dell’ovaio) che si mantengono inalterate nello spazio e nel tempo: la presenza di una specifica mutazione nel gene TP53 e le grandi alterazioni strutturali del genoma tumorale. Se la ricerca delle mutazioni nel gene TP53 richiede conoscenze preliminari riguardo alle caratteristiche genetiche del tumore primario e soffre di alcuni limiti di sensibilità legati al quantitativo di materiale necessario per l’analisi, queste limitazioni possono essere superate analizzando le grandi alterazioni genomiche che caratterizzano la malattia.

Come recentemente dimostrato dal nostro gruppo di ricerca (Clinical Cancer Research 2020), il monitoraggio nel tempo dei livelli di ctDNA permette, in caso di innalzamento, di prevedere la ripresa di malattia (recidiva molecolare). Sebbene condotto su un numero limitato di pazienti, lo studio dimostra come la recidiva molecolare sia in grado di anticipare di circa 8 mesi la recidiva clinica di malattia, che viene attualmente determinata attraverso l’utilizzo di biomarcatori e strumenti poco sensibili, quali i livelli sierologici di CA-125 e la TAC.

La recidiva molecolare viene indentificata attraverso l’utilizzo di una metodica di sequenziamento a bassa profondità molto sensibile, rapida e poco costosa, che la rende facilmente trasferibile dai laboratori di ricerca ai centri clinici specializzati.

Cosa ci si aspetta

Benché i risultati ottenuti siano estremamente promettenti, una validazione prospettica in una coorte più ampia di pazienti e la regolamentazione di procedure per la standardizzazione del metodo sono passaggi imprescindibili per valutare la riproducibilità e la sensibilità di questo approccio prima della sua applicazione nella pratica clinica.

 

Lara Paracchini

Laboratory Cancer Pharmacology

IRCCS, Humanitas Research Hospital, Milano

 

 

Per saperne di più

Paracchini L, D’Incalci M, Marchini, S. Liquid Biopsy in the Clinical Management of High-Grade Serous Epithelial Ovarian Cancer—Current Use and Future Opportunities. Cancers 2021: 13, 2386. doi:10.3390/cancers13102386

Paracchini L, Beltrame L, Grassi T, Inglesi A, Fruscio R, Landoni F, Ippolito D, Delle Marchette M, Paderno M, Adorni M, Jaconi M, Romualdi C, D’Incalci M, Siravegna G, Marchini S. Genome-wide Copy-number Alterations in Circulating Tumor DNA as a Novel Biomarker for Patients with High-grade Serous Ovarian Cancer. Clin Cancer Res. 2021: 1;27(9):2549-2559. doi: 10.1158/1078-0432.CCR-20-3345.

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