La salpingo-ooforectomia bilaterale (rimozione delle tube di Falloppio e delle ovaie) effettuata in concomitanza con l’isterectomia per cause benigne riduce il rischio di tumore ovarico, per cui le donne ad alto rischio per questo tipo di cancro avranno un sostanziale vantaggio in termini di sopravvivenza se sottoposte a questo complesso intervento. Tuttavia, le attuali linee guida per il trattamento delle donne che non presentano un aumento del rischio di sviluppare tumore ovarico sono orientate verso un approccio più conservativo, in particolare nelle donne in premenopausa, ma anche per quelle in post-menopausa ma di età inferiore ai 65 anni. Queste linee guida, però, si basano su evidenze provenienti da un numero limitato di studi, molti dei quali utilizzavano informazioni auto-riportate dalle pazienti, per cui studi più approfonditi sono necessari al fine di aggiornare ed espandere queste linee guida.
Uno studio danese
Nelle donne in premenopausa, la salpingo-ooforectomia bilaterale porta a un brusco calo della produzione di ormoni sessuali endogeni, mentre dopo la menopausa colpisce principalmente la produzione degli androgeni. Pertanto, per valutare le conseguenze che l’asportazione ovarica ha sulla salute delle donne non a rischio di sviluppare tumore ovarico, è necessario tenere conto dell’influenza di entrambi questi tipi di ormoni. A tale scopo è stato condotto uno studio utilizzando dei registri sanitari danesi (Sistema di Registrazione Civile Danese e Registro Nazionale dei Pazienti Danesi) per emulare uno studio mirato sull’insorgenza di qualsiasi tumore e mortalità dopo isterectomia benigna con salpingo-ooforectomia bilaterale rispetto alla sola isterectomia benigna, prendendo in considerazione principalmente l’età delle donne sottoposte a chirurgia. Questo studio è stato condotto su un totale di 142.985 donne, sia per la valutazione del rischio di sviluppare un tumore sia per la valutazione della mortalità a 10 e 20 anni.
Un’analisi stratificata
Donne in premenopausa
Tra le donne sottoposte a isterectomia prima dei 45 anni, il rischio cumulativo di sviluppare un tumore a 10 anni dall’intervento è numericamente inferiore con salpingo-ooforectomia bilaterale rispetto alla sola isterectomia. La mortalità cumulativa a 10 anni è del 2,16% con salpingo-ooforectomia bilaterale, rispetto all’1,94% senza. La differenza di rischio a 20 anni dall’intervento di isterectomia invece si attesta allo 0,80%.
Donne in peri-menopausa
Per le donne di età compresa tra 45 e 54 anni sottoposte a isterectomia, il rischio cumulativo a 10 anni di sviluppare un tumore è più alto se si svolge una salpingo-ooforectomia bilaterale che se non lo si fa. Invece, la mortalità sia a 10 che a 20 anni dall’isterectomia aumentata rispettivamente dello 0,79% e dell’1,06%.
Donne all’inizio della menopausa
Se l’isterectomia viene eseguita tra i 55 e i 64 anni, il rischio cumulativo a 10 anni di sviluppare un cancro aumenta nelle pazienti che hanno ricevuto anche una salpingo-ooforectomia bilaterale rispetto a quelle che non l’hanno ricevuta. La mortalità complessiva cumulativa è numericamente più alta a 10 anni dall’intervento, ma numericamente inferiore a 20 anni, confrontando le pazienti con e senza salpingo-ooforectomia bilaterale.
Donne in menopausa avanzata
Nelle donne che hanno ricevuto una isterectomia dai 65 anni in poi, i rischi cumulativi di sviluppare u tumore a 10 e 20 anni dall’intervento sono in generale più alti con salpingo-ooforectomia bilaterale (2,54% e 4,57% rispettivamente). La mortalità cumulativa è numericamente più alta 10 anni dopo l’isterectomia con salpingo-ooforectomia bilaterale, ma 20 anni dopo l’isterectomia con salpingo-ooforectomia bilaterale la mortalità è inferiore (-3,31%).
In conclusione
Sono stati riscontrati effetti avversi della salpingo-ooforectomia bilaterale eseguita in concomitanza con l’isterectomia per cause benigne, in termini di:
- aumento del rischio di cancro se questa chirurgia viene eseguita in età perimenopausale, postmenopausale precoce o postmenopausale tardiva;
- aumento della mortalità a 10 anni in tutte le età con salpingo-ooforectomia bilaterale, sebbene questo fosse statisticamente significativo solo per le donne in perimenopausa.
Un chiaro effetto benefico della salpingo-ooforectomia bilaterale è stato osservato solo nella mortalità a 20 anni tra le donne sottoposte a intervento chirurgico durante la tarda età postmenopausale.
In conclusione, questo studio basato su registri di popolazione conferma che i rischi della salpingo-ooforectomia bilaterale concomitante a isterectomia superano i potenziali benefici nelle donne in premenopausa, supportando le attuali linee guida per le donne che non presentano un elevato rischio di sviluppare cancro ovarico nel corso della loro vita. La mancanza di un chiaro vantaggio in termini di sopravvivenza, insieme all’eccesso di insorgenza di cancro nelle donne in postmenopausa, suggeriscono la necessità di un approccio cauto nel decidere insieme alla donna e dopo aver condiviso tutte le informazioni se eseguire salpingo-ooforectomia bilaterale durante l’isterectomia in queste donne.
Pasquale Paletta
Ricercatore, Laboratorio di Ricerca per il Coinvolgimento dei Cittadini in Sanità
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS
Per saperne di più:
Gottschau M, Rosthøj S, Settnes A, et al. Long-Term Health Consequences After Ovarian Removal at Benign Hysterectomy : A Nationwide Cohort Study. Ann Intern Med. 2023;176(5):596-604. doi:10.7326/M22-1628.