Registri della ricerca clinica

Da diversi anni ricercatori, clinici e società civile, comprese le rappresentanze di cittadini e pazienti, stanno discutendo di trasparenza dei dati e accesso ai risultati della ricerca scientifica. Questo dibattito è al centro dell’attenzione anche sulle riviste scientifiche, negli Istituti di ricerca e tra le agenzie regolatorie. Nonostante l’obbligo morale di rendere pubblici i risultati ottenuti dalla ricerca clinica, la letteratura ha segnalato negli anni come non tutti i risultati siano ugualmente resi pubblici – in particolare quando i risultati sono negativi, quando le casistiche non sono complete o quando esistono conflitti di interesse.

Alessandro Liberati, ricercatore presso il Mario Negri, attraverso il proprio percorso di malattia ha denunciato negli anni proprio come la mancata pubblicazione dei risultati degli studi clinici avesse limitato, per lui e per i pazienti in generale, la possibilità di fare scelte di salute informate e consapevoli. Tutti i risultati sono importanti e sono una fonte di informazione fondamentale per ricercatori, clinici e pazienti.

Parola chiave open – aperto, libero

Open Science: Si tratta di un movimento culturale mirato a rendere la ricerca scientifica – nonché la diffusione e la pubblicazione dei risultati – accessibile al mondo scientifico e alla società. Si intende cioè la disponibilità e la condivisione di materiale didattico, metodologie di studio, meccanismi della validazione della ricerca e della peer-review (revisione tra pari), nonché apertura della scienza ai cittadini.

Open Access: Si riferisce nello specifico alla modalità di pubblicazione di materiale e risultati prodotti dalla ricerca intendendola come libera e senza restrizioni.

Open Data: Si riferisce alla disponibilità dei dati raccolti tramite la ricerca, rendendoli liberamente accessibili a tutti.

Un po’ di storia

In particolare per la ricerca clinica – su farmaci, dispositivi medici o modalità assistenziali – la trasparenza e l’accessibilità ai risultati della ricerca clinica sono scandite da alcune tappe e momenti significativi nonché dalla disponibilità di alcuni strumenti.

Nel 1997 nasce il registro della ricerca clinica sull’uomo più grande nel mondo, ClinicalTrials.gov (https://clinicaltrials.gov/). ClinicalTrials.Gov fornisce accesso alle informazioni sugli studi clinici per una vasta gamma di malattie e condizioni. Il sito, nato negli Stati Uniti d’America, è gestito dalla National Library of Medicine presso il National Institutes of Health. Le informazioni su ClinicalTrials.gov sono fornite e aggiornate dal promotore o dal ricercatore principale dello studio clinico. Gli studi vengono registrati al loro inizio e le informazioni vengono aggiornate durante lo svolgimento. La maggior parte delle registrazioni su ClinicalTrials.gov descrivono studi clinici interventistici, ma il sito contiene anche registrazioni di studi osservazionali. Gli studi elencati nel database sono condotti in 50 stati e 221 paesi, al marzo 2023 sono presenti 445,038 studi clinici. Il sito è in lingua inglese e di libero accesso, e attraverso un sistema di ricerca guidato per parole chiave è possibile ricercare i diversi studi.

Tra il 2004-2005 viene pubblicata la Dichiarazione degli editori di riviste medico-scientifiche. Per favorire la pubblicazione dei risultati della ricerca l’International Committee of Medical Journal Editors (ICMJE) si è espresso sull’obbligatorietà di registrare ciascuno studio clinico, da parte dei promotori, prima della registrazione del primo paziente. Così, tra le iniziative promosse dalle maggiori riviste scientifiche c’è quella di pubblicare articoli su risultati di studi clinici solo se questi ultimi sono stati registrati su registri clinici pubblici, come ad esempio il registro Clinicaltrials.gov.

Nel 2004 l’Organizzazione Mondiale della Sanità crea la piattaforma ICTRP – International Clinical Trials Registry Platform. Questa piattaforma (https://www.who.int/ictrp/en/) raccoglie i dati provenienti da studi clinici interventistici provenienti da 17 registri nazionali ed è stata creata con la missione di garantire che una visione completa della ricerca, in corso o già terminata, sia accessibile a tutti coloro che sono coinvolti nel processo decisionale in materia di assistenza sanitaria. Tutto ciò con l’intento di migliorare la trasparenza della ricerca e rafforzare la validità e il valore delle prove scientifiche. Il sito è in lingua inglese e di libero accesso, è possibile ricercare gli studi registrati tramite parole chiave.

Nel 2004 nasce il registro degli studi clinici europeo EUdraCT: European Union Drug Regulating Authorities Clinical Trials Database, https://eudract.ema.europa.eu/. L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) gestisce il database europeo degli studi clinici interventistici su farmaci. La piattaforma raccoglie anche dati sulle sperimentazioni pediatriche e per le malattie rare e ha una sezione che raccoglie anche i risultati ottenuti. Il sito è in inglese e non necessita di registrazione, anche per vedere i risultati degli studi.

Nel 2007 con il Food and Drug Administration Amendments Act (FDAAA) si richiedeva che le informazioni sulla progettazione di tutti gli studi clinici fossero registrate in una banca dati pubblica, ClinicalTrials.gov, subito dopo l’inizio di una sperimentazione, e inoltre definiva le regole per richiedere che anche una sintesi dei risultati fosse riportata nel registro entro 12 mesi dalla data di completamento dello studio.

Nel 2008 anche su ClinicalTrials.Gov viene inaugurata una sezione da compilare con i risultati degli studi.

A partire dal 31 gennaio 2023, tutte le domande iniziali di sperimentazione clinica nell’UE/SEE (Spazio Economico Europeo) devono essere presentate tramite il Sistema informativo sulle sperimentazioni cliniche (https://www.clinicaltrialsregister.eu/ctr-search/search). Questo nuovo sistema, EU CTR, continua a visualizzare informazioni sulle sperimentazioni EudraCT, che rimane disponibile per modifiche alle sperimentazioni, creazione di file di paesi terzi, aggiornamento degli stati delle sperimentazioni e relativa presentazione dei risultati.

In Italia l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha reso pubblico da diversi anni l’Osservatorio Nazionale Sperimentazione Clinica (OsSC), https://www.aifa.gov.it/osservatorio-nazionale-sperimentazione-clinica. Questo osservatorio è uno strumento operativo per la gestione dell’iter autorizzativo delle sperimentazioni cliniche sui farmaci (fase I-IV) che si svolgono sul territorio e permette di fotografare in tempo reale l’andamento della ricerca clinica nel Paese, oltre a fungere da interfaccia per l’invio delle informazioni al database europeo EudraCT. La sua funzione è quella di consentire l’inoltro delle domande di autorizzazione per le nuove sperimentazioni cliniche e per emendamenti sostanziali alle sperimentazioni cliniche già iniziate, comprensive di tutta la documentazione allegata, in contemporanea all’AIFA in qualità di Autorità Competente e al Comitato Etico coordinatore, nonché a tutti i Comitati Etici di riferimento dei singoli centri partecipanti alla sperimentazione.

A partire dal 31 gennaio 2023 è stato attivato in Italia il Registro degli Studi Osservazionali (RSO, https://servizionline.aifa.gov.it/jam/UI/Login?goto=https://servizionline.aifa.gov.it%2Frsoapp%2Frso%2F), che rappresenta lo strumento gestionale relativo agli studi di natura non interventistica condotti sul territorio nazionale e complementare all’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica (OsSC), strumento gestionale delle sperimentazioni cliniche interventistiche, e con il quale peraltro condivide le anagrafiche.

Registri, risultati tumore ovarico

Come detto, negli ultimi anni la questione della mancanza di trasparenza nella ricerca clinica è stata discussa da clinici, ricercatori, cittadini e loro rappresentanti, autori ed editori. Ciò è chiaramente di particolare importanza per i tumori rari come il carcinoma ovarico, e per i casi in cui il trattamento non fornisce ancora risultati soddisfacenti. Come esempio si riportano i risultati di uno studio di qualche anno fa sul tumore ovarico. Uno studio coordinato dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS ha valutato la disponibilità al pubblico dei risultati degli studi clinici, valutando la sezione risultati del registro ClinicalTrials.gov nonché la pubblicazione dei risultati su riviste scientifiche interrogando PubMed, Embase e Google Scholar, tre banche dati che raccolgono le pubblicazioni scientifiche. Alla data del 17 gennaio 2017 sono stati scaricati da ClinicalTrials.gov tutti gli studi sul carcinoma ovarico identificati come “stato completato”, è stata verificata la disponibilità dei risultati nella sezione di ClinicalTrials.gov e si è verificato se i risultati fossero stati pubblicati su riviste medico-scientifiche.

Su 2.725 studi sul carcinoma ovarico identificati, 752 sono stati classificati come “stato completato”. In quelli chiusi tra il 2008 e il 2015, esclusi quelli di fase I, la frequenza di completamento della sezione riguardante i risultati in ClinicalTrials.gov è stata del 34%.

Dei 752 studi completati, esisteva una pubblicazione scientifica su PubMed, Embase o Google Scholar in una percentuale intorno al 69%.

Da qui in poi

Considerando che oramai internet è un importante strumento, utilizzato sempre più per cercare informazioni sulla salute, è senz’altro utile e auspicabile l’accesso ai registri sulle sperimentazioni, per trial clinico in corso o per patologia, in modo da favorire il reperimento delle informazioni e la trasparenza delle attività. Fondamentale è che tutti i risultati ottenuti vengano resi disponibili. Oltre ai registri Istituzionali va sottolineato che sempre più spesso centri di ricerca e ospedali hanno reso disponibili dei registri sugli studi in corso.

In generale, sarebbe dunque necessaria un’azione di lobby tra le associazioni di cittadini/pazienti per aumentare:

la sensibilità su questo tema e in generale sul tema della ricerca clinica, perché si è sempre più convinti che si curi meglio dove si fa ricerca;

la discussione sul coordinamento della ricerca, in quanto l’esistenza di registri potrebbe evitare inutili duplicazioni e ripetizioni di studi e ricerche;

la possibilità che i registri siano un veicolo anche per aumentare la pubblicazione di risultati ottenuti, come promosso dall’iniziativa internazionale “All trials” http://www.alltrials.net/.

A cura di
Paola Mosconi e Pasquale Paletta
Laboratorio di ricerca per il coinvolgimento dei cittadini in sanità
Dipartimento di Epidemiologia Medica
Anna Roberto
 già ricercatrice Dipartimento di Oncologia
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

Aggiornamento Aprile 2023

Per saperne di più

Mosconi and Roberto. Open-access clinical trial registries: the Italian scenario. Trials 2012, 13:194.
Chalmers I., Glasziou P., Godlee F. All trials must be registered and the results published. BMJ2013;346: f105.

Roderik F. Viergever, Davina Ghersi The quality of registration of Clinical Trials. PLoS ONE 2011; 6(2): e14701.

Liberati A. An unfinished trip through uncertainties. BMJ 2004; 328: 531.

Godlee F, Chalmers I. Information about ongoing clinical trials for patients. BMJ 2010; Vol.340.

Dickersin K, Chalmers I. Recognising, investigating and dealing with incomplete and biased reporting of clinical research: from Francis Bacon to the World Health Organisation. 2010. www.jameslindlibrary.org/illustrating/articles/recognising-investigating

Roberto A, Radrezza S, Mosconi P. Transparency in ovarian cancer clinical trial results: ClinicalTrials.gov versus PubMed.Embase and Google Scholar. Journal of Ovarian Research 2018;11: 28. DOI: 10.1186/s13048-018-0404-1. 

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